
Disfonie e
Disodie
Le Disfonie sono Disturbi della Voce parlata caratterizzati da un’alterazione nel timbro, nell’intensità e/o nella frequenza fondamentale della voce, spesso accompagnati da sforzo durante la fonazione. Solitamente compromettono la comunicazione e riducono la qualità della vita. Possono essere causate dalla presenza di lesioni organiche a livello laringeo (noduli, polipi, cisti, paralisi cordali ecc.) oppure possono scatenarsi in seguito all’adozione di comportamenti scorretti e disfunzionali durante la fonazione.
Con il termine Disodia si fa riferimento all’alterazione della voce cantata, spesso dovuta ad un utilizzo eccessivo e/o scorretto della voce.
Il percorso di Riabilitazione Logopedica mira a ripristinare la miglior voce possibile, sana e funzionale, in modo da permettere al paziente di espletare i suoi compiti quotidiani in modo efficace ed efficiente.

Squilibrio Muscolare
Orofacciale
Lo Squilibrio Muscolare Orofacciale (SMOF) consiste nell’insorgenza di alterazioni legate all’aspetto, alla postura e/o alla mobilità di labbra, lingua, mandibola, guance e palato molle. Tali alterazioni non permettono un corretto espletamento delle Funzioni Orali (deglutizione, respirazione, masticazione, articolazione verbale) provocando, tra gli altri, disturbi come deglutizione disfunzionale, alterazioni e disfunzioni respiratorie, disordini temporo-mandibolari. La logopedia, attraverso un percorso di Terapia Miofunzionale, mira a rieducare le Funzioni Orali in modo da raggiungere l’equilibrio più adeguato per ogni singolo paziente.

Ritardi di
Linguaggio
Alcuni bambini tra i 18 ed i 36 mesi dimostrano un’acquisizione del linguaggio più lenta rispetto alle tappe fisiologiche. In particolare, un bambino che a 24 mesi produce meno di 50 parole e che a 30 mesi non forma brevi frasi di due elementi, viene denominato “parlatore tardivo”. Questo termine non costituisce un’etichetta diagnostica ma un indice di rischio, in quanto una piccola percentuale di parlatori tardivi riceveranno negli anni successivi una diagnosi di Disturbo di Linguaggio. Una valutazione logopedica ed un eventuale trattamento precoce permettono di minimizzare questo rischio, in quanto la grande plasticità neuronale tipica di quest’età consente al bambino di apprendere nuove informazioni con grande facilità e rapidità, riportandolo in norma con le fisiologiche tappe di sviluppo.

Disturbi di
Linguaggio
I Disturbi di Linguaggio includono una serie variegata di quadri clinici, caratterizzati da un disordine in uno o più ambiti dello sviluppo linguistico. I bambini con un Disturbo di Linguaggio possono presentare delle difficoltà sia nella comprensione che nella produzione dello stesso, le quali riguardano una o più componenti linguistiche. In particolare, il disturbo può riguardare il piano fonetico-fonologico (difficoltà a combinare i suoni della lingua con produzione di parole in forme semplificate), il piano morfo-sintattico (difficoltà a formare frasi corrette), il piano lessicale-semantico (difficoltà ad attribuire il corretto significato alle parole) e/o il piano comunicativo-pragmatico (difficoltà ad utilizzare il linguaggio nel modo adeguato al contesto). La presa in carico logopedica permette di minimizzare gli impatti emotivi e sociali che questo disturbo comporta e di favorire una migliore acquisizione dei successivi apprendimenti della letto-scrittura.

Disturbi Specifici
dell’Apprendimento
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) includono una serie di quadri clinici in cui l’elemento caratterizzante è rappresentato da un deficit che riguarda una o più abilità scolastiche, in presenza di un funzionamento cognitivo ed intellettivo normotipico. I DSA comprendono 4 tipi di disturbi: Dislessia (difficoltà nella lettura, la quale risulta essere lenta e/o scorretta), Disortografia (difficoltà nell’applicazione delle regole ortografiche durante la scrittura, la quale risulta essere ortograficamente scorretta), Disgrafia (difficoltà nel riprodurre in modo graficamente adeguato segni alfabetici o numerici, generando una scrittura lenta e poco leggibile) e Discalculia (difficoltà nelle abilità numeriche ed aritmetiche). La presa in carico logopedica ha come obiettivo quello di ridurre le conseguenze funzionali del Disturbo, favorendo la miglior evoluzione delle competenze in esame e fornendo strumenti e strategie per poter apprendere attraverso strade “alternative” a quella deficitaria.

Balbuzie e
Disfluenze
La Balbuzie è un Disturbo della Fluenza verbale caratterizzato da un eloquio con frequenti ripetizioni e/o prolungamenti di suoni, sillabe o parole e da frequenti esitazioni o pause. Queste caratteristiche sono spesso associate ad un’eccessiva tensione fisica e a sforzo. Queste alterazioni provocano ansia nel parlare o limitazioni dell’efficacia comunicativa, della partecipazione sociale o del rendimento scolastico/lavorativo. L’intervento logopedico permette al paziente di apprendere come controllare la propria parola, eliminare i comportamenti di sforzo e ridurre gli atteggiamenti comunicativi negativi, al fine di migliorare la propria fluenza ed aumentare l’efficacia comunicativa, quindi la partecipazione sociale.
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